L’ASSOCIAZIONE DI TUTELA DEL PEPERONE DOLCE DI ALTINO OASI DI SERRANELLA
Il 10 Aprile 2009 è nata “ l’ Associazione Del Peperone Dolce di Altino Oasi di Serranella” per lo studio, sviluppo e valorizzazione del caratteristico prodotto della Val di Sangro.
Dopo anni di incontri e dibattiti un gruppo di appassionati e romantici delle tradizioni locali decisero di non far cadere nel dimenticatoio la produzione di un prodotto caratteristico come il peperone dolce.
Con un progetto mirato di rilancio, abbiamo bruciato le tappe creando dal nulla un evento che potesse sensibilizzare prima di tutto i nostri concittadini e poi l’intero territorio.
Notti insonni e tanta passione ci hanno condotto a gestire uno dei più alti momenti di condivisione e orgoglio dell’essere Altinesi che è letteralmente esploso nel “Festival del Peperone dolce di Altino con il suo Palio culinario delle contrade”.
I protagonisti, cuochi e buongustai del Festival sono infatti costituiti solo ed esclusivamente da abitanti della contrada per la quale gareggiano con un proprio menu, rivisitando antiche ricette e accostando nuovi esperimenti al peperone dolce, per la gioia dei tanti visitatori presenti.
Nel palio culinario delle contrade ci si sfida a suon di padelle e folklore rappresentato in primis dal Banditore che tra canti, balli popolari e battute satiriche riesce a stregare il visitatore coinvolgendolo nel clima di festa. Nella due giorni del Festival tutte le case, gli stand e le stradine sono addobbati con corone di peperoni, cipolle, pomodori e zucche di tutte le forme.
Ogni piazzetta poi è teatro di esibizioni musicali per tutti i gusti, grazie ai gruppi accuratamente selezionati per l’ Altino Red Pepper Music, che abbraccia i ritmi del blues, rock, folk, accostandoli ai classici balli popolari e all’immancabile karaoke di gruppo.
Infine una giuria composta da 5 esperti gastronomi valuta tutti i menù realizzati utilizzando una scheda tecnica specifica, tenendo conto anche di altri parametri. La contrada che totalizzerà il punteggio più alto vincerà di diritto il Palio culinario.
Chi era presente all’evento ha potuto respirare il clima di festa e di voglia di stare assieme.
Il nostro progetto di promuovere il Peperone dolce di Altino viaggia di pari passo a quello di far conoscere e scoprire il territorio, ed il Palio culinario delle contrade è pensato nel centro storico di Altino per una precisa ragione: riportare l’attenzione sulla parte più importante e bella del borgo con un panorama meraviglioso e un ottima posizione strategica.
Percorrendo le stradine de “lu quart ammont” in pochi passi si può godere nitidamente di tutta la Vallata del Sangro sino al mare da una parte e della magnificenza della Majella madre dall’altra con i paesini ai suoi piedi a farne da sfondo. Da qui tutto appare immobile, in armonia con il paesaggio circostante.
Provare per credere!
L' ASSOCIAZIONE SI PROPONE I SEGUENTI SCOPI SOCIALI:
- Quello di far conoscere questa produzione fuori dai confini regionali, implementando la produzione e riscoperta del Peperone dolce ed entrando cosi in un circuito turistico che gravita intorno alle produzione tradizionali, alla natura e al benessere.
- Promuovere la definizione di un apposito disciplinare di produzione del Peperone dolce di Altino che ne scandisca l’intera vita, dal campo alla trasformazione finale, con l’obiettivo di arrivare ad una Denominazione di Origine che ne certifichi la qualità.
- Diffondere il progetto ad altri Comuni limitrofi come Archi, Casoli, Roccascalegna, Sant’Eusanio del Sangro, Perano e Atessa dove sono presenti altri eccellenti produttori.
- Realizzare un “Museo permanente dei saperi e sapori della Val di Sangro” facendo entrare cosi Altino nell'itinerario e futuro distretto gastronomico del Sangro – Aventino.
E’ viva in noi la volontà di creare nel centro storico qualcosa di permanente che possa divenire catalizzatore di attività e luogo di ritorno.
- Attivare iniziative di collaborazione consortile tra gli stessi produttori, ad esempio per una sede comune dove trasformare il prodotto secondo le norme igienico sanitarie vigenti.
- Attivare iniziative di collaborazione con un’altra grande realtà del territorio: “la Riserva regionale del lago di Serranella”, istituzione che si spende da anni per la tutela e salvaguardia del territorio e del recupero delle cultivar locali come elemento di biodiversità con progetti rivolti alle scuole inerenti gli Orti tematici di tipo medievale e delle specie post-colombiane.
- Promuovere iniziative di valorizzazione e promozione del prodotto attraverso manifestazioni e festival come il primo Palio culinario delle contrade organizzato il 12 e 13 Settembre 2009.
- Promuovere buone pratiche di agricoltura nel rispetto della sostenibilità ambientale e dei metodi tradizionali di coltivazione attivando iniziative di ricerca presso Istituti e Università per la ricerca ed il miglioramento delle fasi di produzione e delle caratteristiche del prodotto coinvolgendo i produttori verso una crescita qualitativa.
IL PEPERONE DOLCE DI ALTINO OASI DI SERRANELLA
Il peperone dolce d’Altino o di Serranelle è caratteristico del territorio tra i fiumi Sangro e Aventino in particolare dei comuni di Altino, Roccascalegna, Bomba, Casoli, Archi ed Atessa in provincia di Chieti.
È un prodotto riconosciuto dalla regione Abruzzo ed inserito nell’elenco dei prodotti tradizionali o minori.
Nel volume “Origine e storia delle piante coltivate in Abruzzo” a cura di Aurelio e Giuseppe Manzi si può trovare una citazione storica datata 1752 in cui di fa riferimento ad un atto notarile di compravendita in cui la pianta viene citata con il nome di “peparoli”. Nello stesso testo si racconta che nella vallata del Sangro i peperoni dolci essiccati venivano polverizzati all’interno di grossi mortai di legno denominati “piloni”. La polvere di peperone così trovava largo consumo come condimento per la pasta oppure per la preparazione di insaccati, un utilizzo rimasto in gran parte immutato.
Di colore rosso intenso quando ha raggiunto la maturazione, la sua caratteristica principale è quella di avere i frutti rivolti verso l’alto, da cui il nome dialettale ‘a cocce capammonte’. Viene solitamente utilizzato come aroma negli insaccati della zona (salsicce, ventricina, ecc.) o anche come ingrediente di varie ricette tradizionali come con la pasta con aglio, olio e peperoncino, con la pizza e ‘ffójje’, con le sarde salate, con le uova (peparuole e ove) con i legumi e come condimento per la pasta in una preparazione a base di peperone, lardo fresco e aglio appena soffritti.