Tipologia:
Accorpamento di più unità abitative uniformate dei prospetti
Ubicazione:
zona alta del centro storico
Utilizzazione:
abitazioni
Epoca di costruzione ed eventuali aggiunte/modifiche/restauri:
Non si conosce la data di realizzazione del primo impianto di questo palazzo, anche perché è ipotizzabile che la costruzione abbia subito diversi stadi. Con molta probabilità l’attuale configurazione del palazzo è il frutto di una ricostruzione iniziata dall’accorpamento di più unità abitative. L’analisi stilistica dei prospetti ci suggerisce che la gran parte dell’edificio è sorto tra il XVII e il XVIII secolo, esso, infatti, presenta partiti architettonici riconducibili a quest’epoca
Stato di conservazione:
L’edificio non versa in un buono stato e presenta in più parti problemi di ordine statico, nonché degrado superficiale di vario tipo. La cortina muraria in pietra e le zone con residui di intonaco hanno una superficie contaminata da sporco, licheni e croste dovute allo scolo delle acque meteoriche. A tutto questo si aggiungono le disattenzioni da parte dell’uomo, visibili negli infissi metallici, nelle tubazioni per la distribuzione delle varie utenze inseriti senza alcuna attenzione qua e là sul manufatto architettonico.
Descrizione dell’edificio con riferimento ai materiali e alle tecniche costruttive adottate:
L’edificio è situato nella parte alta del centro storico, rivolto in parte verso la valle dell’Aventino, sul giardino, invece verso la valle del Sangro. Il prospetto principale si alza su un vicolo e su una piazzetta, in quest’ultima, infatti, è ubicato l’ingresso principale. Sulla facciata sono evidenti gli interventi di consolidamento della fabbrica, in particolare un contrafforte a scarpata, realizzato al centro della parete fino alla quota del primo piano. Le murature dell’edificio sono in bozze di pietra e ciottoli spaccati con un’apparecchiatura irregolare a filari sub-orizzontali, rafforzati ai cantonali da conci giustapposti di dimensioni maggiori. Le aperture sono realizzate con soglie in pietra e cornici in mattoni sagomati secondo modanature classiche. Sul prospetto vi sono alcune tracce di intonaci. E’ da supporre che all’origine la cortina muraria in pietra fosse nascosta da un trattamento superficiale con intonaco e successiva scialbatura. Il coronamento dell’edificio è ottenuto con il comune cornicione di tre fasce di romanelle aggettante, annegate nella muratura e sormontate dai coppi della copertura.