Insediamento e percorso quasi noir ispirato agli alberi recisi, già sede di nidi d’uccelli, quali il picchio. L’idea nasce dalla pratica esplorativa del territorio. La “collina”, in verità, è un ampio ed esteso accumulo di sabbia drenata dal fiume, dove l’artista ha appoggiato grandi alberi e tronchi enormi, perfettamente conservati, sepolti nella ghiaia ad alcuni metri di profondità dove hanno subito un processo di “mummificazione”, diverse decine di tronchi la maggior parte dei quali appartenenti a querce e con molta probabilità a farnie. Così nell’oasi naturale del Lago di Serranella, lungo il percorso delle Lanche (Contrada Scosse), area protetta e riserva naturale di grande impatto e suggestione paesaggistica, si riesce ad avere una percezione globale che è visiva ed acustica ad un tempo. L’assenza di forme architettoniche urbane, il vuoto circostante, con la fluidità delle acque del Sangro, non corrispondono in nessun modo ad un silenzio.